L’ultimo ricordo che ho di te,
stesa su un divano a riposare.
Tu sempre in piedi affaccendata,
sempre a governare la famiglia,
tre figli con una vita difficile.
Uno lo rovinò la meningite,
l’ultima la sfiorò la pazzia,
e mia madre la guastò una moto,
travolgendo anche me bambino,
sei anni avevo nonna mia.
Ora sei fra gli angeli,
dove io non potrò raggiungerti.
Marfan
il ricordo struggente di una figura che solitamente percorre con noi un tempo troppo breve per poterne comprendere appieno la grandezza, o come nel caso mio, di nonni paterni morti prima che io nascessi, volti e voci mai conosciute e solo viste in una vecchia foto…sono le nostre radici, in fondo qualcosa di loro fa parte del nostro stesso corpo, non solo della nostra memoria
Ciao Marco, buon anno!
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Dolce il tuo ricordo….
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anche solo per questa poesia, oltre che per il caro ricordo nonché per il calvario di quella che è la vita, credo fermamente che anche tu avrai il diritto di raggiungere gli angeli e tutti i tuoi cari… te lo auguro, anche se, possibilmente, non presto…
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Grazie Fede. Ti auguro un Felice 2018. Un sorriso e un abbraccio.
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