Illusorio, ma forse ancor più utopistico, è credere di poter addomesticare, o meglio ancora plasmare il pianeta Terra, l’ambiente in cui viviamo.
La natura si è sempre disinteressata degli abitanti che la popolavano, così minuscoli in uno spazio grande come un deserto di terra, acqua e cielo.
Noi oggi rappresentiamo una minuscola parte di tutte le specie animali comparse sulla terra, e chi non lo sa dovrebbe coltivare la propria ignoranza o informarsi in modo adeguato.
Ma mentre le altre specie sono state spazzate via da venti impetuosi, ora noi ci sostituiamo a questi venti e ci avviamo verso il collasso.
Chi vuole mettere la testa sotto la sabbia come uno stupido struzzo si accomodi, ma crescere a dismisura non è possibile.
La Terra è un elemento finito, e allora ben vengano le guerre e i cataclismi naturali, un po’ di pulizia serve per far posto a chi continua a nascere.
Ma la morte non fa differenza alcuna tra persone virtuose e non, e molto spesso uccide i più deboli, parafrasando Darwin, i più “inadatti” alla sopravvivenza della specie.
Marco Fantuzzi
Di inadatti ce ne sono pochi.
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