Le nuvole corteggiano sempre
ciò che trovano sul loro cammino,
non ci sono ostacoli al loro desinare,
bianche si accoppiano al cielo limpido
grigie ad un mare in tempesta
nere all’inferno più cupo.

Le nuvole corteggiano sempre
ciò che trovano sul loro cammino,
non ci sono ostacoli al loro desinare,
bianche si accoppiano al cielo limpido
grigie ad un mare in tempesta
nere all’inferno più cupo.
Nella quiete del tempo
trovai il mio cammino
steso tra resilienti canneti
in balia del vento.
La primavera
aveva inondato il mare
verde brillante
come foglie bagnate di rugiada.
L’aria disseminava
canti e profumi
i lillà erano in fiore
e i nidi ricchi di allori.
La vivacità della natura
con i suoi cicli infiniti
di semina e raccolto era lì
nella quiete del tempo.
03/01/2021
Leggendo Olga Tokarczuk
Un cammino lento sfiora il mio viso,
ma triste e muto è il mio sorriso.
Si è spenta l’allegria dell’ultimo riso,
quando nei boschi affondò il paradiso.
Nel silenzio della notte
cammino su letti di foglie,
il vento ha spogliato i rami,
ma querce maestose
osteggiano il cammino.
Mi sommerge un oceano di silenzio,
quel mare che non so navigare,
un faro distante mi acceca,
devo alzare le vele e seguire la rotta?
Amico mio non voglio false speranze da seguire,
mandami stelle luminose a incorniciarmi il cammino,
il mio cuore è forte e profondo,
saprò scorgere la luce dei tuoi occhi.
Semino pietre sul nostro cammino,
le sto scaricando per viaggiare leggero,
e con i rimpianti di un lungo destino
annodo le scotte del nuovo veliero.
MarFan
È il cammino che ti spinge lontano,
via dai rimpianti sui cui naufraga la vita,
su refoli di nebbia abbandoni parole,
troppo pesanti per sciogliersi al sole.
Sei nella sfera delle emozioni profonde,
dei desideri sognati ed agognati,
nelle tue nuvole di confusione,
nei delicati ricordi di cui ti nutri.
Sei carne e spirito, sei sesso e amore
e culli l’infelicità, perché si addormenti
e blandisci il benessere cui ogni uomo agogna
in una vita di speranza disillusa.
Sei solo
nella frenetica compagnia d’oggigiorno,
che nulla dà e tutto toglie.
Marco Fantuzzi
Irrequieto cammino,
negli spersi sguardi, nei desiati riguardi.
Ricever non so più amore,
i tuoi capelli da accarezzare,
i tuoi occhi profondi come il mare,
chi mai albergherà nel mio cuore?
Desolante spirito in altri lidi fuggito
struggente e straziante vita mia
che laceri senza posa il mio cuore.
Osar devo una felicità per me
o rassegnar le mie parole
a un misero quaderno di dolore.
Marco Fantuzzi
E domani
Chi scalderà il mio mattino
Chi attraverserà il mio destino
Chi accompagnerà il mio cammino?
Fragile umanità in cammino
Inquieta e indecisa nel suo destino
Fragile cielo nel nostro mattino.
Tutto ruota intorno a queste rime
Al nostro miserabile ego di gente scalza
Di uomini dilaniati dalla fede
Nel torpore dei nostri silenzi mattutini.
Marco Fantuzzi
Fotografo pozzanghere,
lì, dove si specchia
tutto il nostro mondo.
Attendo lacrime dal cielo
per riempire le buche
del nostro cammino.
Fiori e colori emergono
dal nostro evanescente vissuto,
fatto di lunghe attese
ed esplosive rinascite.
Ogni stagione
ha le sue pozzanghere,
i suoi ricordi,
i suoi colori.
E io sono lì,
immortalo quadri di riflessione,
dove la vita ha scavato il suo tempo.
Marco Fantuzzi
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