Parlo, amo, odio
respiro il mio mal di vivere
nell’isolamento.
La forza per continuare
per ritornar bambino
tra le braccia dell’amore.
Cullato in sogni
più grandi del mondo stesso
crescevo grande come una quercia
ma delicato come un profumato
fiore di maggiociondolo.
La vita intorno profumava
di tigli, campanelle e papaveri,
i colori della nostra bandiera.
Quanta sofferenza
nell’infanzia che portò alla giovinezza.
La morte sfiorò la mia giovane madre
la calpestò di segni indelebili
e uccise lentamente la speranza.
Io ho ricordo di questa indicibile sofferenza
che pervase per sempre la vita mia.
Iniziò lì il mio mal di vivere
e avevo solo sei anni!
Marco Fantuzzi