Negli stretti vicoli di allora, dove la luce balenava a stento
su gerani scoloriti, tra ringhiere rugginose dimenticate dal tempo,
lì era la tua età dell’oro e l’avresti ricercata a lungo
in un futuro che sapeva di rame come i tuoi spettinati capelli.
Ora quei vicoli sono solo nei tuoi pensieri, come le abetaie
che nascondevano l’età dell’ innocenza,
dove imparasti a respirar natura e a stupirti.
Qui nacque la tua arte e la tua impazienza.

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