Sorrido quando leggo i messaggi, riportati in libri e saggi, che parlano di miglioramento personale, sui caratteri motivazionali che spingono le persone a cambiare, anzi a sovvertire le abitudini della propria vita.
Forse dovrei anch’io scrivere un libro che parli di come il cambiamento non cambi nulla nella propria vita se è improvviso come l’accendersi di un fiammifero.
Le persone credono di avere avuto un aiuto in una frase, in una parola, in un capitolo o in un libro intero, semplicemente quel cambiamento era maturato lentamente dentro di loro, covava come una brace coperta dalla cenere di mille pensieri.
Sarebbe potuto esplodere come un vulcano in un momento qualsiasi, mentre parlavi con qualcuno, faccia a faccia guardando negli occhi il tuo interlocutore, mentre guardavi un film o sfogliavi una rivista o dipingevi i tuoi ricordi su una vecchia foto.
I cambiamenti, anche quelli definiti epocali, hanno una lenta maturazione, nulla avviene per caso, c’è sempre una consequenzialità di eventi, un lungo lavoro di studio e di scavo interiore.
Niente nasce per caso, nemmeno un fiore in un deserto, c’è sempre l’incontro tra un seme e una goccia d’acqua, c’è sempre l’incontro di due pensieri diversi che divisi non avrebbero mai generato nulla.
Perché come disse qualcuno tempo fa nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma: se hai ottenuto un risultato è solo perché, cosciente o no che fosse, hai trasformato qualcosa di inutile in qualcosa di utile.
Inutile crogiolarsi al sole se non ti vuoi abbronzare, utile è oziare se prima hai lavorato duramente.
Marco Fantuzzi