Cambiamento

Sorrido quando leggo i messaggi, riportati in libri e saggi, che parlano di miglioramento personale, sui caratteri motivazionali che spingono le persone a cambiare, anzi a sovvertire le abitudini della propria vita.

Forse dovrei anch’io scrivere un libro che parli di come il cambiamento non cambi nulla nella propria vita se è improvviso come l’accendersi di un fiammifero.

Le persone credono di avere avuto un aiuto in una frase, in una parola, in un capitolo o in un libro intero, semplicemente quel cambiamento era maturato lentamente dentro di loro, covava come una brace coperta dalla cenere di mille pensieri.

Sarebbe potuto esplodere come un vulcano in un momento qualsiasi, mentre parlavi con qualcuno, faccia a faccia guardando negli occhi il tuo interlocutore, mentre guardavi un film o sfogliavi una rivista o dipingevi i tuoi ricordi su una vecchia foto.

I cambiamenti, anche quelli definiti epocali, hanno una lenta maturazione, nulla avviene per caso, c’è sempre una consequenzialità di eventi, un lungo lavoro di studio e di scavo interiore.

Niente nasce per caso, nemmeno un fiore in un deserto, c’è sempre l’incontro tra un seme e una goccia d’acqua, c’è sempre l’incontro di due pensieri diversi che divisi non avrebbero mai generato nulla.

Perché come disse qualcuno tempo fa nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma: se hai ottenuto un risultato è solo perché, cosciente o no che fosse, hai trasformato qualcosa di inutile in qualcosa di utile.

Inutile crogiolarsi al sole se non ti vuoi abbronzare, utile è oziare se prima hai lavorato duramente.

Marco Fantuzzi

Quanti libri

Quanti libri ho letto

quante persone ho ascoltato

quante volte mi sono messo in discussione.

Quanto sono cambiato, me ne rendo conto

ora che ho cominciato a scrivere

cose che il mio inconscio ha sempre amato.

Quale mente brillante sarei stata

se in gioventù qualcuno

mi avesse svelato il mio talento latente.

Marco Fantuzzi

Resistenza al cambiamento

Cosa impedisce alle persone di prendere coscienza delle proprie capacità? L’elenco è molto lungo ma si potrebbe in poche parole definire Resistenza al cambiamento. Difficile dire da cosa deriva questa resistenza, forse non siamo in grado di accettare che qualcuno possa essere in grado di indirizzarci, o forse semplicemente vogliamo sbagliare per conto nostro. La soddisfazione di ottenere qualcosa mediante il “Sbagliando s’impara” è qualcosa che appartiene a tutti noi. Chi si fida troppo dei consigli altrui è spesso soggetto ad arrabbiature esagerate nei confronti dei consiglieri. Dobbiamo prendere coscienza della nostra grandezza, tutti noi abbiano dei talenti più o meno nascosti, dobbiamo spendere tempo a farli uscire, solo allora saremo responsabili pienamente della nostra felicità, perché avremo fatto emergere le nostre passioni legandole alle nostre emozioni.

Io penso che per cambiare dobbiamo essere disposti a rischiare quello che possediamo, siano essi beni fisici o spirituali. I cambiamenti devono portare veramente una discontinuità nella nostra vita, la politica dei piccoli passi non ci smuove dai nostri pensieri perché in un attimo, al primo fallimento, noi torniamo a quello che eravamo. Quello che scrivo sembra in contraddizione con quello che ho scritto in passato, quando dicevo che la politica dei piccoli passi mi sembrava uno strumento efficace per il cambiamento. La realtà è che non c’è una risposta unica per risolvere un problema, se il mondo fosse così semplice sarebbe molto più felice. Invece è tremendamente complesso e quello che funziona per una persona è possibile che sia deleterio per un’altra. Questo perché le persone sono esseri assolutamente unici, con il loro bagaglio di esperienze e risorse, quindi si approcciano alla vita in un modo differente rispetto a chi gli sta a fianco. E la cosa migliore sarebbe sfruttare questa differenza come un valore aggiunto e non una negatività. Si chiama biodiversità questo concetto preso a prestito dalla scienza che ci fa capire come miliardi di esseri diversi possono vivere in armonia in un mondo come questo, unico e irripetibile.

Marco Fantuzzi

Siamo creativi

Siamo creativi perché riusciamo a vedere oltre l’ostacolo, perché riusciamo a cambiare il punto di vista, perché riusciamo a fare affluire pensieri che la nostra curiosità alimenta.

Diventiamo creativi quando smettiamo di appoggiarci alle vecchie abitudini, quando ciò che facciamo diventa una consuetudine che servirà di supporto per il futuro.

Siamo creativi quando diventiamo folli, quando usiamo il nostro coraggio per iniziare qualcosa e la resilienza  per sopportare tutti gli urti che ci verranno proposti, quando l’opposizione di tutti cercherà di farci fallire, perché per loro il cambiamento è innaturale mentre per noi è merce rara e preziosa.

 

Marco Fantuzzi

Servono poeti ed artisti

Servono poeti ed artisti per rovesciare il mondo, ormai non più governato dalla politica, ma dallo stato delle multinazionali.

E servono più attivisti, coloro che spendono il loro tempo per cercare di migliorare lo stato di fatto.

Perché l’attivismo è il contrario dell’immobilismo, una caratteristica a cui sempre più persone si stanno adattando.

Marco Fantuzzi

Il cambiamento

Sono una persona che si lascia spesso prendere dall’euforia salvo poi deprimersi quando i risultati non arrivano. Ma bisogna imparare a non mollare mai imparando a cambiare il nostro modo di pensare. Io sono sempre stato una persona che si accontentava di quello che aveva, e quando ho provato ad ottenere qualcosa in più ho spesso fallito. Mi rendo conto adesso, a più di 60 anni, che non ci ho creduto abbastanza. Sicuramente il mio carattere ha inciso profondamente nelle mie scelte e nelle loro realizzazioni, ma credo che cambiare il carattere sia una delle cose più difficili da realizzare. Da dove si comincia per realizzare questo cambiamento? Forse ponendosi obiettivi di piccola portata ma significativi che ti facciano stare meglio giorno dopo giorno. La politica dei piccoli passi mi sembra la più adatta, cercare di realizzare grossi obiettivi in poco tempo può essere frustrante in caso di sconfitta. O invece no, se si ha la forza di ripartire con energia nonostante la sconfitta.

Marco Fantuzzi

Ancora si muore

Ancora si muore, fisicamente o perché emarginati socialmente, per le proprie idee, quando esse non coincidono con quelle del tuo governo.

Ed è così ad ogni latitudine, ad ogni diverso grado di longitudine. Questo siamo noi esseri umani, dei viventi incapaci di dare un peso specifico alla vita altrui.

E così se portiamo avanti idee rivoluzionarie per il nostro tempo, avremo contro tutte le forze conservatrici di questo paese che nulla vogliono cambiare, se non il loro conto in banca,

Non c’è luogo in cui puoi stare al sicuro se intendi portare avanti le tue idee, avrai contro perfino i tuoi amici, o addirittura la tua famiglia, solo il tempo e i fatti potranno convincerli che avevi fatto le scelte giuste, perché il cambiamento spaventa chi lo subisce, non certo a chi lo affronta.

 

Marco Fantuzzi