A volte mi domando cosa sarebbe il mondo se saltassero le comunicazioni, se le persone fossero costrette a parlare con i vicini di casa, come si fa ancora nei piccoli paesi dove le relazioni umane hanno ancora un significato.
Immagino un mondo in cui mancasse l’elettricità e il petrolio, sapremmo sopravvivere senza tutti i confort che da essi derivano, sapremmo adattarci in poco tempo?
Io credo di sì, credo che avremmo bisogno di emozioni forti per ritrovare quello spirito di solidarietà che oggi esiste in modo sfumato, lontano, sullo sfondo della nostra vita.
Forse ci aumenterebbe l’ansia, o anche no, dovremmo solo cambiare lo stile di vita, quello stile a cui non vogliamo assolutamente rinunciare (ce lo siamo guadagnato, sta urlando qualcuno).
Ma se credessimo molto di più in noi stessi, e ci hanno disimparato a farlo, capiremmo la complessità di questo mondo (in cui il singolo non conta più nulla, in nessun ambito) riempito di informazioni da cui non riusciamo a districarci, informazioni di cui il 99% delle persone non sa che farsene.
Ma solo di quello vive il restante 1%, la costruzione dell’informazione, vera o falsa che sia non ha nessuna importanza.
Riusciremmo a vivere senza TV e giornali, i così famigerati “media”?
Credo proprio di sì, le persone sanno reagire alle difficoltà, e questa mancanza non si dovrebbe nemmeno definire tale, solo non ci sono più abituate, perché hanno delegato il loro benessere ad altri.
Provate a pensarci, spegnete tutto per qualche minuto, soprattutto i cellulari, e state soli con voi stessi, vuotate la vostra anima e fate affiorare i demoni che sono dentro di voi, quelli che ogni tanto vi fanno perdere il controllo.
Fate affiorare la paura, è normale averne, senza non potreste vivere, ma imparate a controllarla, sappiate che c’è, siatene consapevoli.
Marco Fantuzzi
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