Mi hai aperto il cuore

Mi hai aperto il cuore

e l’hai lasciato lì a sanguinare

e ora lui si è esaurito di ogni essenza,

non ha più lo spirito che serve a sopravvivere.

Ha spento il desiderio di comunicare,

anche con le persone che un tempo

riempivano la sua vita,

che l’hanno resa felice.

Si è spento l’eco dei ricordi,

anche quelli che non alimento più,

non si dovrebbe vivere di rimpianti

la vita è troppo breve per fermarsi,

ma che dire se dalla tua vita

è scomparso persino il presente?

Ora non c’è più il desiderio

di parlare con qualcuno,

forse per paura di incontrare nuove persone,

di essere di nuovo felice,

di amare, di odiare, di vivere nuovamente.

Ma cos’è la vita?

Un gioco a cui non sai giocare,

un palcoscenico in cui non sai recitare?

Non ci sono risposte,

perché le domande non sono quelle giuste.

 

Marco Fantuzzi

14 pensieri riguardo “Mi hai aperto il cuore”

  1. Anche se non sapessi che sei tu a scrivere, direi che si tratta della poesia di un uomo (prendila con affetto), ma voglio pensare che questo fondo di amarezza resti nella poesia e non in te. In altro caso avrei la seguente citazione, che dedicherei a tutti gli uomini (a cui voglio tanto bene in quanto tali): “La più virile decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore”. [Voltaire] Io lo faccio, ma come avrai veduto non sono un uomo… un abbraccio, fede

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    1. Non sono più un uomo virile, non in questo momento della mia vita (in tutti i sensi possibili). E poi questa non è una poesia (infatti è archiviata sotto “pensieri”) ma solo uno sfogo esistenziale. Comunque ho anche un altro blog in cui scrivo solo poesie…più leggere. Un abbraccio, Marco.

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      1. Non me la dire la prima cosa, non me la dire nemmeno per scherzo, mi dispiace e mi fa rabbia, perché non lo trovo giusto, per nessun uomo, figuriamoci per te. Tu sei troppo intelligente. L’amore e la dedizione di una vera donna, quella che ti vuole bene, può fare prodigi (fidati), basta crederci… non lasciate, voi uomini migliori, il mondo e le donne in mano ai farabutti ed ai fannulloni parassiti… non me lo dire più, ti prego. con affetto fede

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      2. Ormai l’ho detto, e comunque mi reputi una persona speciale, quale non sono. Sono una persona normale, con pregi e difetti, e non sta a me giudicarmi, anche se in realtà sono sempre troppo critico nei miei confronti. Ti ringrazio per le parole che spendi, non mi conosci abbastanza, mia moglie, per esempio non la pensa come te. Solo le amiche hanno parole simili alle tue, dove sto sbagliando?

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      3. Tu sei speciale come noi tutti, con pregi, difetti, autocritica… E vero non ti conosco bene, ma forse così è anche meglio… Con i familiari è sempre tutto più difficile, soprattutto con il coniuge. Se tua moglie non la pensa come me sarà proprio perché diversamente da me lei ti conosce bene… E magari tu non stai sbagliando nulla, serviti delle tue amiche . senza farlo sapere a tua moglie, l’importante sei TU. Tu per primo.

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  2. Mai fermarsi nella vita, anche se il passato è stato vissuto intensamente e il presente sembra non appartenerci.
    Ciò che è stato non può tornare ma si può vivere con dimensioni diverse, altrimenti l’umanità sarebbe estinta prima di arrivare all’età matura.
    C’è una punta d’amarezza nelle tue parole, almeno così ho percepito, ma c’è anche la voglia di non stanziare su quesiti, che come dici tu “sono sbagliate”…, ma anche se fossero giuste (e lo sono) perchè non scavalcarle?
    Queste tue parole fanno riflettere.

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    1. Grazie per il tuo bel commento, sì è vero c’è amarezza in questo momento nella mia vita, anche se condivido quello che scrivi. E se faccio riflettere, con le mie parole, ne sono contento, perché a questo dovrebbe servire la scrittura.

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